Newsletter n. 1
a cura di Federico Esu
Ciao,
Volevo aggiornarti su alcune cose.
Ri-POPoliamo
Non so se hai già avuto modo di leggerlo, sul sito di NODI ho pubblicato un report dell’evento che abbiamo organizzato lo scorso 21 maggio nella cornice suggestiva dell’Agriturismo Campidarte, ad Ussana. L’evento, intitolato “Ri-POPoliamo: connettere, attrarre, rigenerare” era appunto incentrato sul tema del ripopolamento della Sardegna.
L’obiettivo era riunire nello stesso luogo i diversi “compartimenti” del capitale umano e sociale della Sardegna: chi parte, chi resta, chi ritorna, e chi arriva per la prima volta sull’isola. Tutti insieme, come mai prima d’ora, per condividere e dialogare attorno alle 3 parole chiave che abbiamo scelto per interpretare il ripopolamento.
Hanno partecipato attivamente più di 100 persone mosse dalla voglia di incontrarsi, conoscersi, e fare rete. Un gruppo numeroso si è anche connesso per seguire da remoto da diversi Paesi del mondo. E’ stato un evento che ha generato un’energia, un entusiasmo, e un’atmosfera unici. Nel report trovi una descrizione completa dell’evento, mentre a questo link trovi un simpatico video girato da Damiano, il figlio di una coppia che ha partecipato all’evento e mostra quest’ultimo dal punto di vista di un bambino di 7 anni.
Quanto avvenuto, fisicamente, all’evento a Campidarte in fondo è quello che il podcast ITACA ha iniziato a fare dal maggio 2021, con i suoi ospiti e la sua community emergente, usando il dialogo per ricucire il tessuto sociale tra i diversi “compartimenti” sopra citati.
Attraverso il podcast ITACA, sto avendo conversazioni profonde con decine di miei conterranei (e non solo) che vivono in vari angoli del mondo, o che sono rientrati in Sardegna dopo esperienze all’estero, oppure ancora che dalla Sardegna stessa portano avanti progetti interessanti. Ed è anche quello che NODI, lanciato lo scorso 9 maggio, continuerà a fare anche fuori dal podcast, connettendo il capitale umano e sociale della Sardegna e creando una comunità internazionale e intergenerazionale di grande valore e potenziale.
Podcast ITACA
A proposito del podcast ITACA, nelle ultime settimane sono usciti due nuovi episodi:
- Per l’episodio n. 54 sono tornato, si fa per dire, a New York per scambiare quattro chiacchiere con Enrico Santus.
In una fase storica segnata dall’arrivo dirompente dell’intelligenza artificiale a rivoluzionare le nostre vite, è stato un piacere per me parlarne con un esperto come Enrico. Attualmente Direttore della Human Computation presso Bloomberg, Enrico mi ha svelato un po’ il “dietro le quinte” delle interazioni tra l’intelligenza artificiale e la computazione umana. Mi ha anche raccontato, tra le altre cose, di quella volta che è stato invitato a parlare alla Casa Bianca, a Washington; del libro che ha iniziato a scrivere qualche anno fa e che vorrebbe terminare; delle volte che si è sentito un “impostore”; e della suo preferire la parola soddisfazione alla parola successo.
Puoi ascoltare l’episodio con Enrico cliccando qui.
- Nell’episodio n. 55, invece, sono rientrato (anche qui solo virtualmente, ahimè) in Sardegna per scambiare quattro chiacchiere con Gino Emanuele Melis.
Ho conosciuto Gino quando entrambi frequentavamo le aule e la biblioteca della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Cagliari. Ricordo come lui fosse già molto appassionato del diritto penale. Oggi Gino è un grande avvocato o ed è campione mondiale di karate. Passioni, quelle per il diritto e il karate, nate quasi in contemporanea quando era ancora un bambino. Come se non bastasse, da 5 anni e nel tempo libero Gino visita gli istituti scolastici della Sardegna per sensibilizzare gli studenti sui fenomeni del bullismo e del cyberbullismo. A tal proposito, in questo episodio di ITACA condivide come possiamo tutti fare la differenza nella lotta contro queste forme di violenza e quanto sia importante aiutare sia le vittime che i bulli. Mi ha anche raccontato come ciò che ha imparato dal karate gli sia servito prima per gli studi e poi per la professione.
Qui trovi il suo episodio.
Getaria
Un’ultima cosa, che vorrei condividere con te prima di salutarti, è un testo che ho scoperto recentemente mentre visitavo Getaria, un piccolo comune costiero della provincia di Gipuzkoa, nella comunità autonoma dei Paesi Baschi, in Spagna. Camminando per le vie del centro, sono entrato in un portico i cui muri erano adornati da mosaici che raffiguravano popoli, isole, esplorazioni, oceani, etc. Leggendo la descrizione, una parte mi ha colpito particolarmente e la condivido con te, sperando possa ispirarti:
- Inglese: “The greatest gift we can give to future generations is to appreciate and defend the diversity of our infinitely varied world, on the basis of equality. In the world we dream of, the sea unites rather than divides us. In the world we dream of, peoples, cultures and languages are seen as treasures. In the world we dream of, all people and countries are equal and united in solidarity. In the world we dream of, people everywhere reach out to each other. Peoples that dream of freedom can dream of no other world but this.”
- Italiano: “Il dono più grande che possiamo fare alle generazioni future è apprezzare e difendere la diversità del nostro mondo infinitamente vario, sulla base dell’uguaglianza. Nel mondo che sogniamo, il mare ci unisce e non ci divide. Nel mondo che sogniamo, i popoli, le culture e le lingue sono visti come tesori. Nel mondo che sogniamo, tutte le persone e i Paesi sono uguali e uniti nella solidarietà. Nel mondo che sogniamo, le persone di tutto il mondo si tendono la mano l’una con l’altra. I popoli che sognano la libertà non possono sognare altro mondo che questo.”
Ci sentiamo presto con novità!
Intanto grazie per la lettura e a presto,
Federico Esu
(fondatore di NODI e ITACA podcast)
P.S.: Non dimenticare che puoi seguire il podcast ITACA su tutte le principali piattaforme, oppure direttamente dal sito NODI nella sezione dedicata (con tutti gli episodi e una mappa interattiva!).
Se hai trovato questa newsletter di ispirazione, inoltrala ai tuoi contatti invitandoli ad iscriversi a loro volta. Ti ringrazio!